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Paesaggio sonoro: conferenza digitale venerdì 16

Martino Mocchi, filosofo e architetto, conclude il ciclo di conferenze del Museum Gherdëina

Gli elementi della multisensorialità giocano un ruolo determinante nel definire la nostra
relazione con i luoghi, mentre il paradigma percettivo è ancora dominato da un riferimento
visivo. Per questo Martino Mocchi, filosofo e architetto, in una conferenza digitale
organizzata dal Museum Gherdëina venerdì 16 aprile si concentrerà sul concetto del
“paesaggio sonoro” come imprescindibile strumento di comprensione degli spazi abitati.


“Mentre oggi siamo di fronte ad un’uso indiscriminato di schermi e immagini come veicolo
di conoscenza e informazione, gli elementi della multisensorialità favoriscono la costruzione
di processi identitari”, spiega Mocchi. Aumenta così il senso di sicurezza e di appartenenza al
territorio, migliorando la relazione tra attività umane e ambiente. È quindi importante
allargare la visione del paesaggio culturale e del suo sviluppo oltre la componente visiva.
Questo concetto di “paesaggio sonoro” quindi sta al centro della conferenza di Martino
Mocchi, laureato in filosofia e architettura al Politecnico di Milano, dove attualmente sta
svolgendo attività di ricerca e insegnamento. La conferenza digitale avrà luogo venerdì 16
aprile alle 18. La partecipazione è gratuita, il link necessario può essere trovato sul sito
www.museumgherdeina.it.
Quella di Mocchi è l’ultima di una serie di conferenze sulla storia e sul futuro del paesaggio
culturale alpino. Le prime due della serie, le conferenze di Luisa Bonesio, professore emerito
di Estetica all’Università di Pavia, e Annibale Salsa, antropologo culturale ed ex presidente
del CAI, hanno già suscitato grande interesse. “Anche per questo non vogliamo chiudere la
riflessione apertasi sulla percezione e visione del nostro paesaggio culturale e, dopo la
conferenza di Martino Mocchi, continueremo il dialogo con il pubblico, probabilmente in
autunno, quando si spera che eventi faccia a faccia siano di nuovo possibili”, dice la
direttrice del Museum Gherdëina, Paulina Moroder.
Il ciclo di conferenze e il suo previsto proseguimento fanno seguito al grande progetto
“Mejes - Masi in Val Gardena: memoria di un paesaggio”, con il quale il Museum Gherdëina negli ultimi due anni ha focalizzato l’interesse sulla scomparsa dei masi storici e
sull’importanza della loro conservazione e del loro recupero.

Per altre informazioni:
Paulina Moroder
Direttrice del Museum Gherdëina
tel +39 338 6040477
e-mail: p.moroder@museumgherdeina.it